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Battut Eric

Eric Battut è un illustratore e pittore francese, tra i più importanti della scena europea, che vive e lavora a Chamalières, vicino a Clermont-Ferrand. Affascinato dalla lettura di albi come Fleur-de-Lupin di Binette Schroeder, dei classici di Tomi Ungerer, Etienne Delessert, Józef Wilkoń, Helen Bradley, e amante del disegno sin da bambino, solo dopo gli studi in legge decide di farne la sua professione. Nel 1996 si diploma alla scuola Emile Cohl di Lione e esordisce come illustratore l’anno successivo pubblicando Pécheur de couleurs con le edizioni Didier Jeunesse. È l’inizio di una prolifica carriera, che conta oltre duecento libri per bambini e tantissimi premi internazionali e italiani: il Figures Futures Prize di Montreuil (1996); il Gran Premio della Biennale Internazionale di Bratislava (2001); il Prix Mille Pages (2001); il Premio Andersen per il miglior albo illustrato con Il gatto con gli stivali di Charles Perrault (2002); il Premio Nati per Leggere con Lindo Porcello (2010); sono solo alcuni dei riconoscimenti ricevuti. Il mondo di Eric Battut è fatto di grandi spazi che si estendono sulla pagina, piccoli personaggi e pennellate dense che danno ai suoi colori una profondità insolita. Un immaginario unico e possibile perché Battut lavora come uno scrittore d’altri tempi, cerca l’ispirazione seduto dietro a una delle grandi finestre che affacciano sulla medievale Chamalières, dove abita, in Francia, e quando un personaggio gli fa capolino nel pensiero, immediatamente appunta su carta uno storyboard dei paesaggi in cui questo protagonista si muoverà. © La Charte des auteurs et illustrateurs jeunesse e Cantarane, con la partecipazione di La copie privée, Le CFC, La Sofia, Le ministère de la Culture Per meglio esprimere la sua ammirazione per la natura e per il senso di pace che gli restituisce, Battut predilige la pittura acrilica. Lo sfondo preparatorio è sempre composto da colori primari, sfumature vive sulle quali le pennellate si inseguono costanti, fino all’esaurirsi del colore. Alcune storie, soprattutto quelle destinate ai bambini più piccoli, necessitano di fondi a tinta unita, sui quali risaltano i personaggi che si distinguono per l’espressività e dei quali vuole mettere in evidenza lo stato d’animo. Nel complesso, l’immagine acquista un aspetto minimalista che comunica perfettamente la storia raccontata e che intrattiene lo spettatore non nel senso ludico del termine, ma appagando il bisogno di attenzione e curiosità insito sia nei bambini che negli animali protagonisti dei suoi libri, fra i quali l’artista non fa appunto distinzioni. Un’illustrazione di Eric Battut non ha riferimenti canonici. Non ha importanza che a leggere le sue storie sia un bambino o un adulto, ognuno scoprirà magicamente di incedere in ambienti che non rimandano a luoghi reali ma nemmeno fantasiosi, luoghi senza tempo dove può essere mattino, pomeriggio o sopraggiungere il vivo rosso di un tramonto. © La Charte des auteurs et illustrateurs jeunesse  

Velthuijs Max

Max Velthuijs è uno dei più grandi autori e illustratori neerlandesi per l’infanzia, dotato di un ineguagliabile spirito ottimista e di sagace umorismo. Nato a L’Aia nel 1923, ama disegnare e inventare storie già da bambino e non ha mai dimenticato quello sguardo limpido e pieno di dignità, tipicamente infantile, che gli ha permesso di raccontare le grandi avventure dei più piccoli. Studia pittura e design all’Academie voor Beeldende Kunsten di Arnhem, dove la famiglia si è trasferita durante la Seconda Guerra Mondiale, e fa presto carriera come graphic designer disegnando manifesti politici, copertine di libri e pubblicità. In questi lavori, caratterizzati da un proprio personale equilibrio tra approccio grafico, palette di colori e qualità narrative, Velthuijs usa tinte forti e primarie, simili a quelle scelte da Picasso, Klee, Henri Rousseau e Janosch. Inizia a illustrare libri per bambini negli anni ‘60 e le sue prime pubblicazioni mostrano similitudini con alcuni disegnatori britannici di quel periodo, come Brian Wildsmith e Gerald Rose. Velthuijs, infatti, ammette di essere stato influenzato soprattutto dalle opere di altri illustratori, non di pittori, nella ricerca di un proprio stile personale e non ama definirsi un artista: «Quello che faccio» dice «appartiene a un libro, non a un museo. Voglio che il mio lavoro sia visto e usato in casa». Unica eccezione tra i suoi “maestri” è Giorgio Morandi, che l’illustratore scopre negli anni ‘80: delle composizioni enigmatiche del pittore italiano, Velthuijs imita il colore, la forma, la bellezza naturale degli oggetti e presto le sue illustrazioni iniziano a esprimere una nuova sensibilità. Utilizzando la tempera gouache, il colore diventa più sottile, senza però perdere chiarezza, e la scelta di inserire un contorno dipinto intorno a ogni illustrazione, un bordo che contenga delicatamente le immagini consegnando loro una qualità senza tempo, dà una nuova struttura all’opera. © DBNL Digitale Bibliotheek voor de Nederlandse LetterenNelle sue storie, anche se i protagonisti sono semplicemente disegnati con una dolce linea a pennello, le loro caratteristiche fisiche e soprattutto le loro emozioni sono perfettamente suggerite negli atteggiamenti e nei gesti espressivi che compiono. Lo stesso Ranocchio, il suo personaggio più famoso, è un capolavoro di arguzia antropomorfa e di economia grafica. La sua bocca può essere solo una linea, ma è una linea sensibile che registra ogni guizzo di emozione. Semplice, verde e vulnerabile, Ranocchio ha una dignità commovente: è disponibile e pieno di curiosità, è premuroso ma anche impulsivo, e se commette degli errori, in qualche modo, con la sua innocenza e la sua onestà emotiva, riesce sempre a tirare fuori il meglio dai suoi amici (e dai suoi lettori). Gli animali sono tutti della stessa dimensione, un intelligente espediente che attribuisce loro uguaglianza assoluta e, soprattutto, permette di sedersi insieme allo stesso tavolo, luogo prediletto di confronto nei racconti di Velthuijs, che, infatti, non complica le cose inserendo relazioni familiari o qualsiasi altro tipo di gerarchia. I suoi libri celebrano l’amicizia e la comunicazione, e dimostrano come una comunità basata sull’onestà, l’uguaglianza e il rispetto reciproco, possa affrontare ogni tipo di evento inaspettato, per quanto divertente, misterioso, spaventoso, triste o sconcertante sia. Nelle sue storie ci sono anche elementi più cupi, come il pregiudizio. Ogni volta che un nuovo personaggio fa la sua comparsa in questa piccola e affiatata comunità la dinamica cambia, nuove ombre cadono e rinnovati equilibri diventano necessari. Ranocchio però accoglie incondizionatamente l’ultimo arrivato e il suo linguaggio del corpo comunica quanto sia orgoglioso quando, per esempio, Ratto diventa finalmente loro amico e quanto invece sia triste quando poi si allontana. Pur essendo un artista essenzialmente umoristico, Velthuijs non ha mai paura di affrontare argomenti difficili e, grazie alla sua grande maestria di composizione e all’uso del colore, le sue illustrazioni comunicano sempre e ancora un senso di ordine e armonia, un messaggio di speranza. I suoi libri, come scrive Joke Linders, sono «meditazioni sulla vita stessa, autoritratti su temi enormi e difficili, capolavori di semplicità grafica e narrativa», illustrati con delicato senso della composizione, colori brillanti e dettagli minuziosi. Nel 2003, in occasione del suo ottantesimo compleanno, viene organizzata una grande retrospettiva in suo onore e l’anno successivo riceve il prestigioso Premio Internazionale Hans Christian Andersen per il suo duraturo contributo alla letteratura per l’infanzia. Si spegne nella sua città natale nel 2005. Per approfondire J. Carey, Frog and friends. The tenderness and economy of Max Velthuijs’s illustrations, https://www.theguardian.com/books/2004/dec/11/featuresreviews.guardianreview28 T. Duijx, Winner of the 2004 Andersen Illustrator Award. Max Velthuijs, in IBBY, «Bookbird. A Journal of International Children’s Literature», vol. 42, n. 4, 2004 J. Garrett, In memoriam Max Velthuijs, in IBBY, «Bookbird. A Journal of International Children’s Literature», vol. 43, n. 3, 2005 J. Garrett, Laudatio for 2004 Winners Max Velthuijs and Martin Waddell, https://www.ibby.org/about/speeches/laudation-by-jeffrey-garrethttps://www.ibby.org/about/speeches/laudation-by-jeffrey-garret J. Linders, Max Velthuijs, in «MISCELLANY of International Symposium BIB Biennial of Illustrations Bratislava», 2005  

Canonica Paloma

Paloma Canonica si definisce una “illustranimatrice”, con uno stile personale molto riconoscibile, in cui la plasticità delle illustrazioni è un riflesso della sua formazione da animatrice stop-motion. Le montagne svizzere dove è cresciuta e ancora risiede sono di grande ispirazione per i suoi libri, che sollecitano il lettore e il bambino a interagire con le immagini. I suoi disegni si ispirano a storie vere e a routine quotidiane e i protagonisti sono personaggi parlanti: animali che preferiscono fare la vita degli umani, bambine che vogliono fuggire dalla realtà oppure che si travestono per mimetizzarsi meglio. Paloma è laureata in Comunicazione Visuale alla SUPSI, l’Università di Scienze Applicate e Arti della Svizzera Meridionale, e ha conseguito un master in Animazione e Illustrazione all’Università di Vigo, in Spagna. Ha ricevuto anche molti premi e riconoscimenti: nel 2017 il suo primo albo, Amici, è stato selezionato per la Biennale di Illustrazione di Bratislava e per il Premio svizzero del libro per ragazzi dell’ISMR; il libro Vado via! ha ottenuto una menzione speciale al Premio Gianni Rodari Città di Omegna nel 2019; nello stesso anno il suo lavoro è stato esposto per la retrospettiva “ABC della Svizzera” durante la Bologna Children’s Book Fair, la più importante fiera di editoria per bambini e ragazzi.

Bolliger Max

Max Bolliger è uno degli autori di libri per bambini più conosciuti e di maggior successo in Svizzera. Nasce nel 1929 a Schwanden, in Svizzera, e rinuncia agli studi universitari di germanistica per dedicarsi all’insegnamento nelle scuole elementari fino al 1956. A scuola incontra diversi bambini con problemi di inclusione sociale e di apprendimento, che lo stimolano a interessarsi alla psicopedagogia e ad approfondirla. Studia perciò pedagogia dal 1956 al 1961 e, dopo un decennio di attività come pedagogista curativo e docente di scuola speciale, inizia a dedicarsi alla scrittura. L’esperienza lavorativa all’Istituto di Pedagogia Terapeutica di Lucerna è determinante per la redazione delle prime opere letterarie: le sue poesie e i suoi racconti, anche per radio e televisione, sono sempre inerenti all’infanzia e all’adolescenza e spesso diventano testi per albi illustrati. Ma la fama di Bolliger come autore è legata alla copiosa e originale produzione a tema religioso, sia cattolico che protestante. Egli, infatti, pur non schierandosi esplicitamente per una singola fede religiosa e rimanendo distante da assiomi teologici, riesce ugualmente a stimolare il lettore a intraprendere un cammino interiore, una personale indagine spirituale. Le storie di Bolliger si soffermano sull’essenzialità psicologica dei protagonisti, provano a rispondere alle stesse domande che l’autore si poneva quando si confrontava con i suoi alunni, quesiti sempre attuali e universali: chi sono, dove vanno, come si comportano con gli altri… Il suo ruolo di mediatore della letteratura per l’infanzia, svolto in anni di insegnamento, conferenze e seminari e tramite le sue rielaborazioni della Bibbia e di testi religiosi per i più piccoli, è riconosciuto dai numerosi premi e riconoscimenti che Bolliger riceve: nel 1966 il Deutscher Jugendbuchpreis; nel 1973 lo Schweizer Jugendbuchpreis; nel 1976 il premio Matita d’Argento in Olanda; nel 1983 il Katholischer Kinderbuchpreis e nel 1991 lo Jugendbuchpreis della Conferenza Episcopale Tedesca; nel 1994 il Dottorato onorario della Facoltà di Teologia dell’Università di Zurigo, tra gli altri. Per approfondire https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011580/2015-02-18 https://www.herder.de/autoren/b/max-bolliger https://atlantisverlag.ch/autoren/max-bolliger https://de.wikipedia.org/wiki/Max_Bolliger  

Eriksson Eva

Eva Eriksson è una delle più importanti e famose illustratrici svedesi. Prima di affermarsi come autrice per l’infanzia, però, la giovane Eva, rassicurata nella sua indecisione dal contesto promettente che la Svezia del secondo dopoguerra le offre, sogna di diventare attrice, ma anche veterinaria e ricercatrice universitaria. Quando sembra finalmente decisa a fare la designer di moda, trasferitasi appena diciannovenne dalla nativa Halmstad alla capitale Stoccolma, si iscrive alla scuola d’arte e inizia invece la sua carriera come insegnante di disegno. Con il suo stile vibrante e bizzarro, illustrerà moltissimi libri dei più noti autori svedesi, da Ulf Nilsson a Barbro Lindgren, da Ulf Stark a Viveca Lärn, e otterrà numerosi riconoscimenti tra cui l’Astrid Lindgren Preis vinto nel 2001 e l’Emil Preis nel 2008. Dal 2003 al 2012 sarà membro della Swedish Academy for Children’s Books. La collana che ha come protagonisti Max e il suo silenzioso quanto espressivo cagnolone, intitolata i bohemini-maxi, ripropone una celeberrima serie che ebbe molto successo in Svezia più di quaranta anni fa, confermando Eva Eriksson e Barbro Lindgren come una coppia premiatissima per l’originalità e l’innovazione che portarono nel panorama della letteratura per l’infanzia già in quegli anni e che durano ancora oggi.

Zavřel Štěpán

Štěpán Zavřel è uno dei protagonisti più influenti dell’illustrazione del secolo scorso, un uomo dotato di sensibilità artistica e umana fuori dall’ordinario. La sua infanzia e la sua gioventù, segnate dalla guerra e da instabilità politica ed economica, lo spingono a sognare fin da ragazzo un mondo giusto e libero. Le sue storie racchiudono sempre, infatti, un messaggio di umanità e una profonda fiducia nei valori della famiglia e della pace fra i popoli, e comunicano anche il grande amore del maestro per l’arte e per la bellezza della natura. Fra le righe dei suoi testi e nelle sue illustrazioni emerge un messaggio di speranza per le future generazioni e un invito ai piccoli lettori a prendersi cura del mondo che li circonda, perché è a loro che appartiene. © Museo Artistico “Štěpán Zavřel”Nato a Praga nel 1932, ama disegnare già da bambino e mostra sin da subito un precoce interesse per le figure. Dopo la maturità, prosegue gli studi frequentando i corsi di regia all’Accademia di Arti cinematografiche di Praga e comincia a lavorare come disegnatore di cartoni animati nello studio di animazione Bratři v triku, diretto dal grande Jiři Trnka. Ma la vita al di là della cortina di ferro non è affatto facile e al giovane Štěpán viene negata una regolare ammissione all’università e agli istituti con indirizzo artistico. Riesce a frequentare da “clandestino” per qualche tempo le lezioni all’Accademia di Belle Arti e alla scuola di Arti e Mestieri, fin quando, come molti altri coetanei che sognano un mondo in pace e anelano alla libertà di espressione, è costretto ad abbandonare la famiglia e la sua città natale. Dopo una fuga rocambolesca, passata per una prigione in Jugoslavia e un campo profughi a Trieste, il giovane artista arriva a Roma dove trova rifugio presso il seminario del Pontificio Collegio Nepomuceno. Nello stesso anno, il 1959, si iscrive all’Accademia di Belle Arti dove conosce la sua compagna di corso Hélène de Franchis, con cui dieci anni dopo aprirà a Verona la galleria d’arte “Galleria La Città“ e che gli presenterà Corrado Pirzio Biroli, l’amico fraterno e fedele di tutta la vita. Tra il 1961 e il 1966 lavora come grafico per lo Studio Rolf Seifert di Monaco e contemporaneamente come disegnatore per lo studio di animazione di Giulio Zannini e Emanuele Luzzati a Roma, con i quali collabora alla produzione di filmati per l’infanzia. Frequenta inoltre un corso biennale di scenografia e costume teatrale alla Kunstakademie di Monaco e, dal 1965 al 1968, dirige a Londra la sezione del film animato dello Studio Richard Williams. L’incontro con Luzzati, il grande scenografo e disegnatore, è decisivo per Štěpán Zavřel che, affascinato dal suo stile elegante, matura l’idea di rendere l’illustrazione un’arte autonoma. Nasce così il suo primo albo illustrato, Il Pesce Magico, realizzato insieme all’amica Mafra Gagliardi e pubblicato nel 1966. Pienamente consapevoli dell’importanza rivestita dal libro illustrato come «prima galleria d’arte che un bambino può visitare» (Kveta Pacovská), Štěpán e Mafra creano con questa opera un importante “ponte” fra il mondo dell’arte a quello dell’infanzia. Una strada che Zavřel continuerà a seguire per tutta la sua vita artistica. Con lo stesso spirito alcuni anni più tardi, nel 1973, Zavřel fonderà a Zurigo insieme a Otakar Bozejovsky von Ravenoff la casa editrice Bohem Press, per la quale svolgerà fino al 1999, anno della sua morte, il ruolo di direttore artistico. © Museo Artistico “Štěpán Zavřel”Nell’estate del 1967, rientrato in Italia, acquista una casa a Rugolo, piccolo paese veneto situato tra Sarmede e Montaner, che diviene ben presto un centro artistico-culturale. Qui si incontrano artisti provenienti da tutto il mondo, gli stessi che con i loro lavori costituiscono il nucleo iniziale della prima “Rassegna Internazionale dell’Illustrazione” a Sarmede, nel 1983. In breve tempo la “Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia” diventa una rassegna imprescindibile che approda anche in varie città e capitali europee, ripetendosi ogni anno fino a oggi. Il 1988 è l’anno dei suoi primi corsi di illustrazione: inizia così la storia della “Scuola Internazionale d’Illustrazione Štěpán Zavřel” che nel tempo ha sfornato migliaia di artisti, molti dei quali rimangono fra i più grandi nel mondo dell’illustrazione per l’infanzia. Lo stesso Zavřel illustra nel corso della sua vita decine di opere, pubblicate in tutto il mondo in oltre trenta lingue. Nel 2011 Corrado Pirzio Biroli e Cécile Cornet d’Elzius hanno aperto, nella loro residenza di famiglia a Moruzzo, sulle colline friulane, il Museo Artistico “Štěpán Zavřel”. Proprio nel luogo in cui l’artista, nei lontani anni ’60, ha illustrato Il Pesce Magico. Accanto al museo di Moruzzo è nato il Centro Internazionale di Studi per la Cultura dell’Infanzia “Štěpán Zavřel”, che si prefigge di preservare, catalogare e studiare l’opera dell’artista, ma anche promuovere progetti culturali per l’infanzia a livello territoriale e internazionale. Bohem Press Italia collabora con il Centro fin dalla sua fondazione con il “Progetto editoriale Štěpán Zavřel”. Insieme alla famiglia del maestro, il progetto mira a preservare le opere di Štěpán Zavřel per le future generazioni tramite la riedizione delle opere già note al pubblico italiano, ma anche la pubblicazione di quelle mai edite prima in Italia. Per approfondire https://www.castellodibrazza.com https://fondazionezavrel.it M. Tonzig, L’arte racconta. Guida al Museo Artistico “Štěpán Zavřel”, Editrice Leonardo, Pasian di Prato, 2011 M. Vigiak (a cura di), Il magico mondo di Štĕpán Zavřel, Biblioteca dell’Immagine, Pordenone, 2000

Wilkoń Józef

Józef Wilkoń è un illustratore polacco di fama internazionale, pittore, scultore, creatore di manifesti e scenografie teatrali, tra i più intimi compagni di viaggio di Štěpán Zavřel. Nasce nel 1930 nel villaggio di Bogucice in Polonia e studia prima all’Accademia di Belle Arti e poi all’Università Jagellonica di Cracovia. La sua è una tecnica mista, che predilige inchiostro e acquerello (singolare il fatto che l’artista riutilizzi l’acqua in cui tiene immersi i pennelli per dipingere), tempera e pastello. L’idea di una “illustrazione tridimensionale” che possa narrare le sue storie, gli viene dall’intaglio del legno, attività cominciata quasi per gioco, quando un giorno si era trovato a intrattenere i figli di alcuni amici. Nelle sculture, che modella con veloci colpi di ascia, è riconoscibile la stessa prontezza gestuale delle sue illustrazioni, che dipinge con grosse pennellate. Al centro del figurativo di Wilkoń ci sono spesso gli animali e la natura, che disegna con uno stile unico e magistrale. «In primo luogo, devi sapere cosa vuoi dipingere: un essere umano, un pesce, un uccello, una foglia o un animale. Quindi come si muove, come corre, striscia, si insinua o vola» – spiega Wilkoń a proposito della sua maniera di dipingere – «Per molti, questa è la fine del percorso di apprendimento. Se alcuni dipingono i tempi del giorno, la luna, un uccello che canta, possono anche dipingere preoccupazioni e gioia, paura e coraggio, ma pochi possono dipingere il sonno, il riposo e persino l’odore e il sapore di un frutto. Se sai tutto questo, allora hai ancora bisogno di sapere come mettere insieme testo e illustrazioni in modo che si completino a vicenda, e una tensione cresce nel libro come nel teatro e mette tutto nel momento giusto e nella giusta proporzione». Autore poliedrico di oltre duecento libri tradotti in decine di lingue, molti dei quali sono in collaborazione con il figlio Piotr, ha ricevuto tantissimi riconoscimenti internazionali ed è esposto nelle gallerie e nei musei più importanti al mondo, da Parigi al Giappone. Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio del Ministro della Cultura e del Patrimonio Nazionale polacco; nel 2010 è stato insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine della Polonia Rinata e ha ricevuto lo Scettro d’Oro della Fondazione della Cultura Polacca. Nel 2016 è stato nominato “Persona dell’anno” dalla rivista Book Literary Magazine. Per approfondire Foundation Culture, Józef Wilkoń, in Dove i libri cadono dal cielo. Libri, immagini e film dalla Polonia, 2000

Wilkoń Piotr

Piotr Wilkoń è un autore polacco. Ha scritto i testi di molti albi illustrati dal padre, il poliedrico artista di fama internazionale Józef Wilkoń. Nato a Varsavia nel 1957, qui lavora per molti anni in una scuola dove insegna pittura e letteratura. Il teatro è la sua grande passione e, insieme ai giovani studenti, elabora diversi drammi e opere delle quali è regista. Il suo lavoro è anche riconosciuto nel campo del teatro d’improvvisazione.  

Lindgren Barbro

Barbro Lindgren è autrice di molti classici per bambini e ragazzi. Una delle più amate in Svezia per il suo stile surreale, pieno di humor e fantasia, ma sempre attento ai linguaggi e agli schemi quotidiani propri dell’età dei lettori a cui le storie sono destinate. Nata a Bromma, Stoccolma, nel 1937, frequenta un istituto artistico e lavora inizialmente come designer. Nel 1965 scrive il suo primo libro (Mattias sommar) e, grazie ai suoi studi e alle sue competenze creative, illustra anche alcuni dei suoi stessi lavori, che spaziano dai silentbook, alla poesia, dalla prosa alla fiction, pubblicando così oltre un centinaio di titoli. Non le sono mancati riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Astrid Lindgren Preis nel 1973 e la targa Nils Holgersson nel 1977, mentre nel 2014 ha ricevuto l’Astrid Lindgren Memorial Award. È membro del PEN Club svedese e affianca alla scrittura una grande passione per la musica e la natura. La collana i bohemini-maxi è l’esempio della longeva e felice collaborazione con l’illustratrice Eva Eriksson: premiatissime per l’originalità e l’innovazione che portarono nel panorama della letteratura per l’infanzia già più di quaranta anni fa con la stessa serie, le avventure di Max e del suo silenzioso quanto espressivo cagnolone continuano a intrattenere e divertire i bambini di oggi, a distanza di generazioni.

Nilsson Ulf

Ulf Nilsson è autore di oltre cento libri e albi illustrati, uno dei più importanti e amati scrittori svedesi per l’infanzia. Nato nel 1948 a Helsingborg, in Svezia, e prematuramente scomparso a 73 anni, ha visto molte delle sue storie adattate per il teatro d’opera, il cinema, la radio, la televisione e persino per i francobolli! I suoi libri sono carichi di spirito, immaginazione e autoironia, e raccontano l’eterna lotta fra bene e male, ma anche la presa di coscienza delle proprie paure, che si risolvono grazie alla cura amorevole verso chi è più debole. A lungo presidente della Swedish Academy for Children’s Books, ha ricevuto numerosi premi, come l’Astrid Lindgren Preis e la targa Nils Holgersson, ed è l’unico scrittore per bambini che ha vinto per due volte il Premio August.

Barone Pietro

Pietro Barone è un graphic designer, art director e illustratore. Il suo lavoro è caratterizzato da un rigoroso studio delle forme, bilanciato dall’uso di colori molto saturi che rappresentano il suo segno stilistico e distintivo. Nato a Oria, in Puglia, e dopo alcuni anni passati a lavorare come restauratore di intarsi su mobili d’epoca, nel 2001 si è trasferito a Roma per studiare grafica all’Istituto Europeo di Design IED. A completare la sua formazione artistica c’è l’interesse per la fotografia, che lo ha portato a frequentare diversi corsi presso le Officine Fotografiche a Roma. Dal 2004 lavora nell’ambito delle agenzie di comunicazione, sia come graphic designer sia come art director, realizzando progetti per numerosi clienti italiani e internazionali. I suoi lavori grafici hanno ottenuto numerosi riconoscimenti: il Brand Identity GrandPrix, il Mediastars, Press & Outdoor Key Award, il primo premio al contest artistico “Ludocrazy”, nell’ambito di Paratissima, tra gli altri. Per la collana i bohemini-bimbumbam, da lui ideata e illustrata, ha creato il logo, il lettering e il progetto grafico.

Müller Birte

Birte Müller è un autrice e illustratrice tedesca di libri per bambini, con i quali si diverte moltissimo durante i tanti laboratori creativi che propone e ai quali confida sempre un segreto: la sua grande passione per... le fragole. È nata ad Amburgo, dove risiede con la sua famiglia, ma ha studiato in Messico, in Bolivia e poi nella sua città natale all’Università di Scienze Applicate (HAW). Il suo lavoro di illustratrice è il risultato di una ricerca condotta fin da piccola, quando trascorreva la maggior parte del tempo a dipingere e a scrivere storie, ma anche lavorare all’uncinetto, e ha ottenuto un certo riconoscimento internazionale esponendo i suoi lavori alla Kunsttreppe di Amburgo, alla Biennale di Bratislava e alla Bologna Children’s Book Fair. Nei libri racconta sempre un po’ di sé e della sua visione del mondo: il desiderio di una vita fatta di cose semplici ma profonde, quasi filosofiche. © Kinderbuchhaus © Video realizzato da Olivia e Birte Müller e @hoch7

Orsolini Laura

Laura Orsolini è un’illustratrice che lavora a matita e pastello, con uno stile vintage dal vago sapore anni Cinquanta. Nata a Roma nel 1968, dopo la maturità classica si iscrive all’Istituto Europeo di Design IED e prosegue poi i suoi studi artistici alla Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede. Lavora per una decina d’anni come illustratrice per campagne commerciali di riviste e agenzie pubblicitarie, fino a quando, nel 2012, esce il suo primo albo e decide allora di dedicarsi esclusivamente alle pubblicazioni per l’infanzia, anche come scrittrice. I suoi libri sono editi in diversi paesi (Italia, Germania, Corea, Francia, Canada) e le sue illustrazioni sono state esposte in alcune mostre internazionali, come Bologna Children’s Book Fair e Le Immagini della Fantasia di Sarmede.

Risari Guia

Guia Risari è autrice e traduttrice di numerosi libri non solo per bambini. I suoi testi dedicati all’infanzia stimolano una lettura attiva e critica, che incoraggia i più piccoli a rielaborare la realtà in maniera creativa. Nata a Milano nel 1971, dopo gli studi classici si laurea in Filosofia Morale all’Università Statale e si specializza in Modern Jewish Studies alla Leeds University. Prosegue gli studi in Francia dove si trasferisce per dieci anni e dove, oltre a scrivere e tradurre, insegna e svolge ricerche in socio-critica, storia, letteratura orale e comparata delle migrazioni. La sua formazione letteraria e filosofica caratterizza fortemente anche la sua produzione per l’infanzia: i libri si concentrano spesso su temi storici, interculturali e antropologici e mettono in evidenza il grande “potere salvifico della fantasia” che contrasta perfino la realtà più tragica. Una sorta di dichiarazione di poetica resa ancora più efficace dalle immagini dei grandi nomi dell’illustrazione italiana e internazionale che accompagnano i suoi testi. Guia lavora con diverse case editrici, sia come autrice sia come traduttrice, e collabora con riviste, compagnie teatrali, radio e quotidiani. Tiene inoltre laboratori e corsi di scrittura e lettura, conferenze e formazioni in scuole, università, biblioteche, librerie e festival.

Savino Carmen

Carmen Savino è un’insegnante che ama scrivere e viaggiare, ideatrice e autrice della collana i bohemini-bimbumbam. Nata a Terlizzi, in Puglia, è diplomata al liceo socio-psico-pedagogico, laureata in Beni culturali e Storia dell’arte presso l’Università degli studi di Bari e ha conseguito un Master in Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2014 vive a Roma dove ha lavorato prima come insegnante di scuola dell’infanzia e poi come insegnante di scuola primaria. Ha anche un blog in cui coniuga la sua passione per i viaggi e per la scrittura.

Teckentrup Britta

Britta Teckentrup è una prolifica e pluripremiata autrice e illustratrice tedesca di più di un centinaio di libri per bambini, tra cui numerosi bestseller, tradotti e pubblicati in tutto il mondo. Nativa di Amburgo e cresciuta a Wuppertal, ha vissuto per oltre quindici anni a Londra, dove ha proseguito e concluso gli studi artistici al St. Martin’s College e al Royal College of Art. Qui il suo lavoro è stato particolarmente apprezzato, tanto da essere esposto alla London Gallery e in diverse fiere d’arte internazionali, e gratificato con numerosi premi e riconoscimenti. Come illustratrice Britta Teckentrup lavora principalmente in digitale e, nonostante l’immediatezza di questa tecnica, dedica molto tempo alla fase creativa preliminare: comincia infatti da stampe e forme, profili, trame e colori che ricombina in un collage elaborato e carico di espressività che solo successivamente monta al computer. Questa organizzazione di elementi per contrasto o similitudine fa sì che le sue storie stiano in piedi anche senza testo, come veri e propri capolavori di illustrazione.  

Castagnoli Anna

Anna Castagnoli è autrice e illustratrice. Grande appassionata e collezionista di albi illustrati, affianca al suo lavoro creativo lo studio e l’insegnamento dei codici visivi dell’illustrazione e ha curato dal 2008 al 2021 lefiguredeilibri.com, uno dei primi blog di ricerca storica sulla letteratura per l’infanzia. Nasce in Francia, a Versailles, da genitori italiani e dopo anni trascorsi all’estero con la famiglia torna in Italia e frequenta la scuola d’arte a Genova, dove insegna Emanuele Luzzati. La giovane Anna, però, sembra non prendere sul serio questo genere di studi e si laurea poi in Filosofia. Solo più tardi, lavorando come trampoliera, si riavvicina al teatro e incontra nuovamente le scenografie e i costumi del Maestro che è stato suo insegnante. Comincia nel 2004 una fervida attività come illustratrice, scrittrice e critica di libri per bambini e ragazzi, ora pubblicati in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Portogallo, Polonia e Spagna. È stata giurata per diverse mostre e concorsi, come la prestigiosa Mostra degli Illustratori della Bologna Children’s Book Fair nel 2014, e collabora con enti, università e riviste internazionali. Insegna teoria della percezione e illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design IED di Torino, il Mimaster di Milano, la Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede, lo Spazio BK di Milano e altre sedi.

Chaud Benjamin

Benjamin Chaud è un illustratore francese che collabora con diverse case editrici internazionali per cui ha illustrato (e a volte anche scritto) decine di libri, tradotti in tutto il mondo. È considerato uno dei migliori autori- illustratori per bambini della sua generazione. Nasce a Briançon nel 1975, sulle Hautes-Alpes, e studia alla Scuola di Arti Applicate di Parigi e poi a quella di Arti Decorative di Strasburgo con il preciso intento di diventare un illustratore per l’infanzia. Da sempre, infatti, non fa altro che disegnare, rinunciando persino a una promettente carriera sportiva nello sci agonistico. La serie dei Piccoli Marsù, ispirata a Marsupilami, il protagonista dei fumetti di André Franquin, è un perfetto esempio di come le sue illustrazioni sembrino nascere da un semplice “scarabocchio” sull’angolo di una pagina, che via via si riempie di buffi personaggi e ambientazioni: creature immaginarie, molti animali, elefanti rosa grandi come carciofi o piccoli orsi coraggiosi, ma anche umani strambi, che a loro volta disegnano e spesso gli assomigliano. Nel 2014 ha ricevuto la Golden Medal dalla New York Society of Illustrators, una delle più prestigiose istituzioni internazionali per l’illustrazione. Gli piace camminare in montagna, costruire casette di legno, mangiare miele e cioccolato. Vive in mezzo alla natura, molto lontano dalle città.

Lind Åsa

Åsa Lind è un’autrice svedese di libri per bambini e ragazzi. La sua è una scrittura poetica e filosofica, che affronta in modo semplice (ma senza mai ricorrere a risposte ovvie) alcune delle grandi domande dell’infanzia. Nata nel 1958 a Karbäcken, un piccolo paese a nord della Svezia nella provincia di Ångermanland, ha fatto della sua giovinezza spensierata e scandita di canzoni e racconti la fonte di ispirazione per le sue storie, tradotte in tutto il mondo. Con Lupo Sabbioso, che racconta l’amicizia tra un lupo di sabbia dorata e una bambina di nome Zackarina, nel 2003 ottiene la targa Nils Holgersson con questa motivazione della giuria: «Tutto viene analizzato secondo la prospettiva del bambino, dalla stupidità degli adulti fino al mistero dell’universo. Il linguaggio dal ritmo poetico è impreziosito da una puntuale essenzialità». Il libro è un’avventura che diverte e fa sorridere e allo stesso tempo invita a una positiva meditazione della vita. Illustrato da Alessandro Sanna e con la traduzione italiana di Laura Cangemi, è diventato un classico moderno della letteratura per ragazzi. Åsa Lind è membro della Swedish Academy for Children’s Books e lavora anche come giornalista, scrivendo sceneggiature per la televisione e la radio.

Sanna Alessandro

Alessandro Sanna è un pluripremiato illustratore che sperimenta tecniche sempre differenti, senza mai dimenticare il suo amore per la pittura. Nasce a Nogara nel 1975 e ha una formazione prettamente artistica: si diploma in Arte applicata presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa e in Grafica pubblicitaria presso l’Istituto Design Palladio di Verona e infine si laurea in Comunicazione visiva. La sua opera gli vale ben tre Andersen, il premio della omonima rivista italiana di promozione alla letteratura per ragazzi: nel 2006 per il bestseller Hai mai visto Mondrian?, nel 2009 nella categoria “Migliore illustratore” e nel 2014 per Fiume lento.Per il biennio 2020-2022 ALIR Associazione librerie indipendenti per ragazzi e Accademia Drosselmeier Scuola per librai e Centro studi lo designano Children’s Laureate, ossia ambasciatore italiano della letteratura per l’infanzia nel mondo, un riconoscimento che impegna il prescelto a diffondere, in varie forme, i libri per bambini e ragazzi e l’editoria di settore. All’attività di illustratore affianca quella di insegnante: dal 2013 al 2018 dirige il corso di Illustrazione per l’editoria all’Accademia di Belle Arti di Bologna e dal 2022 è docente di illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Collabora anche con agenzie di comunicazione in tutta Italia e svolge laboratori di disegno e pittura presso scuole e biblioteche e in occasione di eventi culturali e festival.

Veerkamp Marc

Marc Veerkamp è un autore olandese che lavora quasi esclusivamente per il cinema, il teatro e la televisione. Nasce ad Alkmaar nel 1971 e già da bambino ha le idee molto chiare: vuole diventare uno scrittore. Inizia a lavorare come giornalista, ma siccome preferisce scrivere storie d’invenzione si specializza poi in temi educativi all’Accademia Pedagogica per l’Istruzione Primaria (PAGO) in Olanda. Per quasi vent’anni ha fatto parte del gruppo di sceneggiatori di Sesame Street e oggi scrive opere teatrali originali o adattamenti di romanzi e classici, lavora come giornalista cinematografico e si dedica alla narrativa. Orso non è mai solo, che nel 2023 ha vinto il New York Times e New York Public Library Best Illustrated Children’s Book Award ed è stato tra i candidati che hanno rappresentato i Paesi Bassi alla Biennale di Illustrazione di Bratislava, è il suo primo albo illustrato in collaborazione con Jeska Verstegen.

Verstegen Jeska

Jeska Verstegen è un’illustratrice di libri per bambini che ama sperimentare tecniche diverse e trova ispirazione nel mondo che la circonda, soprattutto tra le vie di Amsterdam, la città dove vive. Nasce a Delft nel 1972 ed è discendente di Emanuel Querido, editore rivoluzionario ebraico-olandese catturato e ucciso dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Una tragedia che Jeska racconta anche nel suo romanzo di esordio I’ll Keep You Close, basato sulla storia vera della sua famiglia. Fin da bambina ama disegnare e, dopo gli studi in grafica pubblicitaria, nel 1990 inizia la sua carriera come illustratrice per bambini e ragazzi, sperimentando ogni volta uno “stile libero”, poiché il foglio di carta bianco è per lei un palcoscenico in cui è possibile svolgere qualsiasi ruolo. Orso non è mai solo, il suo albo illustrato quasi interamente in bianco e nero, nel 2023 ha vinto il New York Times e New York Public Library Best Illustrated Children’s Book Award ed è stato tra i candidati che hanno rappresentato i Paesi Bassi alla Biennale di Illustrazione di Bratislava.

Scuderi Lucia

Lucia Scuderi è un’autrice e illustratrice di libri per bambini che pubblica con le più importanti case editrici italiane e all’estero e che si occupa anche di formazione per docenti e ragazzi attraverso corsi di educazione all’immagine e costruzione del libro. La sua carriera di autrice e illustratrice inizia molto tempo dopo la laurea in Lettere moderne e il lavoro come insegnante di liceo, ma ottiene negli anni diversi riconoscimenti. Tra gli altri, due menzioni speciali The White Ravens, i cataloghi della Internationale Judendbibliothek che seleziona i migliori libri per bambini e ragazzi da tutto il mondo, e il premio Andersen come Miglior Illustratrice nel 2013 con questa motivazione della giuria: «Per un percorso rigoroso e coerente contrassegnato da una inesauribile curiosità e desiderio di scoperta. Per aver saputo, fin dagli esordi, affermarsi per l’originalità di un segno deciso e al tempo stesso caldo e intenso. Per non essersi mai accontentata dei risultati raggiunti confrontandosi con nuove tecniche e, ancor più, modulando il suo segno in rapporto ai testi da interpretare». Vive a Catania e la Sicilia è fonte di ispirazione per le sue storie che mettono al centro la natura, il mare, la botanica, raccontando tutti gli aspetti della sua terra natale. Sono immagini ritratte spesso ad acquerello, la tecnica che ha potuto perfezionare seguendo i corsi di maestri come Emanuele Luzzati, Květa Pacovská, e Štěpán Zavřel.I suoi libri sono pubblicati anche in Cina, Corea e Stati Uniti.  

Arévalo Melville Elena

© Tom Atridge Elena Arévalo Melville è una pluripremiata autrice e illustratrice latinoamericana di libri per bambini e fumetti, cartografa e ceramista, con una formazione da architetto e un passato da artista di strada. L’infanzia in Guatemala, tra alberi su cui arrampicarsi in compagnia del pappagallo Tere e libri da leggere per creare mondi immaginari in cui sentirsi al sicuro, è la fonte di ispirazione per tutte le sue storie, in cui riversa però anche le sue competenze di architetto, di ceramista, di pittrice e la sua esperienza di busking a Roma. Dopo qualche anno in giro per il mondo per cercare la propria strada, infatti, Elena si è laureata in architettura e ha conseguito un dottorato all’Università di Barcellona. Oggi vive e lavora a Cambridge dove ha frequentato il Master in Children’s Book Illustration sotto la direzione di Martin Salisbury presso la School of Art. Elena conduce letture e laboratori per bambini e famiglie in scuole, biblioteche e festival. Le sue proposte si concentrano sempre sull’espressione di sé e sul valore del divertimento nel processo creativo. Ombrello, il suo albo illustrato pensato per stimolare l’empatia, ha vinto il Queen’s Knickers Award della Society of Author ed è stato selezionato da Empathy Lab per il progetto Read for Empathy Day.

Isern Susanna

Susanna Isern è una scrittrice di origine catalana che ha pubblicato un centinaio di libri per bambini. Nei suoi testi riversa anche la sua esperienza di mamma e di psicologa. I suoi libri sono tradotti in Braille e in altre decine di lingue fra europee, mediorientali e asiatiche. Due suoi lavori, Il gomitolo di lana magico e Di cosa hai paura, topolino? sono stati premiati negli Stati Uniti con la medaglia d’argento ai prestigiosi Moonbeam Children’s Books Awards, rispettivamente nel 2013 e nel 2015. E Il momento perfetto è stato finalista nel Kiriko Book Award nel 2016. Susanna dirige anche lo studio medico Aula Dédalo a Santander ed è professoressa di Psicologia dell’apprendimento presso l’Università Europea dell’Atlantico. Forte della sua formazione, nel 2021 pubblica anche il suo primo libro per un pubblico adulto: Mappa per educare bambini felici è una sorta di guida utile ai genitori per crescere i propri figli.

Geffen Shira

© Andreas Rentz Shira Geffen è regista e sceneggiatrice di cinema e teatro. È convinta che anche le cose più complesse possano essere raccontate attraverso l’umorismo. Nata a Tel Aviv nel 1971, cresce in una famiglia di artisti (il padre autore, il fratello cantante) e studia al Nissan Nativ Drama Studio. I suoi testi, soprattutto quelli dedicati ai bambini e incentrati sui processi di costruzione dell’identità e della crescita, sono caratterizzati da un sottile umorismo e da una sorta di realismo magico ispirato alla poesia fiabesca. Le sue produzioni hanno ricevuto importanti riconoscimenti: nel 1998 il premio Haifa Children’s Theater Festival e nel 2003 l’Hadassah Prize, nel 2007 il Camera d’Or Award al Festival di Cannes per il lavoro Jellyfish scritto insieme al marito Etgar Keret e nello stesso anno il premio come migliore regista consegnatole dalla French Artists’ and Writers’ Guild.

Wagener Gerda

Gerda Wagener è un’autrice tedesca che conquista il cuore di grandi e piccoli. I suoi libri, che trattano temi importanti come la diversità, la paura del rifiuto e il desiderio di accettazione, sono tradotti in tantissime lingue. Nasce in Germania nel 1953 e studia Pedagogia sociale e Letteratura tedesca all’Università di Essen. Lavora come vicedirettrice in un istituto cattolico da lei stessa fondato e qualche anno più tardi inizia a scrivere sia su riviste pedagogiche specializzate, sia libri per bambini e ragazzi. Muore prematuramente nel 1998 in un incidente stradale, durante il tour promozionale del suo libro Il coniglietto piccolo piccolo.

Van der Hammen Gijs

Gijs van der Hammen è esperto in comunicazione e marketing e sviluppatore di applicazioni e siti web, ma anche poeta e autore di libri per bambini e scrive da che ne ha memoria. Nasce nel 1974 e, mentre studia letteratura olandese all’Università di Amsterdam, inizia a progettare strumenti di interazione digitale rivolti ai giovani genitori, pensati per favorire la lettura ad alta voce ma anche per esplorare il panorama editoriale neerlandese per l’infanzia e recensire le uscite più significative. Il suo albo Piccolo Lupo Saggio, illustrato dalla moglie Hanneke Siemensma conosciuta durante gli anni di università, è il primo libro illustrato olandese a essere nominato per la British Kate Greenaway Medal ed è tradotto in 15 lingue.

Siemensma Hanneke

Hanneke Siemensma è un’illustratrice di libri per bambini che lavora soprattutto con carboncino e matita e tecniche incisorie classiche, come la litografia e l’acquatinta. Ha un debole per le vecchie fotografie. Nasce a Kortenhoef nel 1978 e studia letteratura olandese ad Amsterdam e per un breve periodo in Svezia. Frequenta poi l’Accademia Reale di Belle Arti dell’Aia (KABK) e inizia a lavorare come illustratrice, ricevendo anche alcuni riconoscimenti, come il Pennello d’Argento (Zilveren Penseel) nel 2022 e nel 2023. Il suo albo Piccolo Lupo Saggio, scritto dal marito Van der Hammen Gijs conosciuto durante gli anni di università, è il primo libro illustrato olandese a essere nominato per la British Kate Greenaway Medal ed è tradotto in 15 lingue.

Wimmer Sonja

Sonja Wimmer è un’illustratrice tedesca. I suoi personaggi sono spesso animali che vivono storie immaginarie ma con un fondo di verità, riflettendo sentimenti umani e ragionando su messaggi molto attuali. Nasce a Monaco di Baviera e, dopo aver studiato e lavorato alcuni anni come graphic designer nella sua città natale e a Bruxelles, si trasferisce a Barcellona per frequentare la scuola di illustrazione Llotja Arts and Crafts. Ama disegnare all’aperto con matite, gessetti e acrilici, immersa nella natura oppure seduta in un caffè. I suoi libri sono pubblicati da case editrici di tutto il mondo e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, soprattutto negli Stati Uniti.
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è un libro bohem

è un libro bohem

Albi illustrati dei più grandi artisti internazionali età: 3-8 anni

I bohemini

I bohemini

Tante voci onomatopeiche, dolci storie per i piccolissimi età: da 18 mesi

I bohemini-mini

I bohemini-mini

Testi brevissimi e calde illustrazioni per i momenti clou della giornata dei più piccoli età: da 9 mesi

I bohemini-bimbumbam

I bohemini-bimbumbam

Tante voci onomatopeiche, dolci storie per i piccolissimi. Età: da 18 mesi

I bohemini-maxi

I bohemini-maxi

Le piccole avventure di tutti i giorni in una serie di storie piene di dolcezza e umorismo età: dai 2 anni

i Piccoli Marsù

i Piccoli Marsù

Le emozionanti avventure dei Piccoli Marsù reinterpretate dal grande Benjamin Chaud età: dai 4 anni

I classici bohem

I classici bohem

Grandi classici senza tempo, libri belli tutti da collezionare età: da 4 anni

I libri di Stepan Zavrel

I libri di Stepan Zavrel

Tutti gli albi del grande illustratore ceco Stepan Zavrel età: da 4 anni

Ranocchio

Ranocchio

Le avventure di Ranocchio dalla fantasia di Max Velthuijs, premio H.C. Andersen 2004 età: da 4 anni

Noi due

Noi due

Due storie parallele, due punti di vista che si incontrano... età: da 4 anni