Eric Battut è un illustratore e pittore francese, tra i più importanti della scena europea, che vive e lavora a Chamalières, vicino a Clermont-Ferrand.
Affascinato dalla lettura di albi come Fleur-de-Lupin di Binette Schroeder, dei classici di Tomi Ungerer, Etienne Delessert, Józef Wilkoń, Helen Bradley, e amante del disegno sin da bambino, solo dopo gli studi in legge decide di farne la sua professione. Nel 1996 si diploma alla scuola Emile Cohl di Lione e esordisce come illustratore l’anno successivo pubblicando Pécheur de couleurs con le edizioni Didier Jeunesse. È l’inizio di una prolifica carriera, che conta oltre duecento libri per bambini e tantissimi premi internazionali e italiani: il Figures Futures Prize di Montreuil (1996); il Gran Premio della Biennale Internazionale di Bratislava (2001); il Prix Mille Pages (2001); il Premio Andersen per il miglior albo illustrato con Il gatto con gli stivali di Charles Perrault (2002); il Premio Nati per Leggere con Lindo Porcello (2010); sono solo alcuni dei riconoscimenti ricevuti.
Il mondo di Eric Battut è fatto di grandi spazi che si estendono sulla pagina, piccoli personaggi e pennellate dense che danno ai suoi colori una profondità insolita. Un immaginario unico e possibile perché Battut lavora come uno scrittore d’altri tempi, cerca l’ispirazione seduto dietro a una delle grandi finestre che affacciano sulla medievale Chamalières, dove abita, in Francia, e quando un personaggio gli fa capolino nel pensiero, immediatamente appunta su carta uno storyboard dei paesaggi in cui questo protagonista si muoverà.
© La Charte des auteurs et illustrateurs jeunesse e Cantarane, con la partecipazione di La copie privée, Le CFC, La Sofia, Le ministère de la Culture
Per meglio esprimere la sua ammirazione per la natura e per il senso di pace che gli restituisce, Battut predilige la pittura acrilica. Lo sfondo preparatorio è sempre composto da colori primari, sfumature vive sulle quali le pennellate si inseguono costanti, fino all’esaurirsi del colore. Alcune storie, soprattutto quelle destinate ai bambini più piccoli, necessitano di fondi a tinta unita, sui quali risaltano i personaggi che si distinguono per l’espressività e dei quali vuole mettere in evidenza lo stato d’animo. Nel complesso, l’immagine acquista un aspetto minimalista che comunica perfettamente la storia raccontata e che intrattiene lo spettatore non nel senso ludico del termine, ma appagando il bisogno di attenzione e curiosità insito sia nei bambini che negli animali protagonisti dei suoi libri, fra i quali l’artista non fa appunto distinzioni.
Un’illustrazione di Eric Battut non ha riferimenti canonici. Non ha importanza che a leggere le sue storie sia un bambino o un adulto, ognuno scoprirà magicamente di incedere in ambienti che non rimandano a luoghi reali ma nemmeno fantasiosi, luoghi senza tempo dove può essere mattino, pomeriggio o sopraggiungere il vivo rosso di un tramonto.
© La Charte des auteurs et illustrateurs jeunesse