Gli autori
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- Italia
- 1968
- Autrice e illustratrice
- Collaborazioni:
Laura Orsolini è un’illustratrice che lavora a matita e pastello, con uno stile vintage dal vago sapore anni Cinquanta.
Nata a Roma nel 1968, dopo la maturità classica si iscrive all’Istituto Europeo di Design IED e prosegue poi i suoi studi artistici alla Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede.
Lavora per una decina d’anni come illustratrice per campagne commerciali di riviste e agenzie pubblicitarie, fino a quando, nel 2012, esce il suo primo albo e decide allora di dedicarsi esclusivamente alle pubblicazioni per l’infanzia, anche come scrittrice.
I suoi libri sono editi in diversi paesi (Italia, Germania, Corea, Francia, Canada) e le sue illustrazioni sono state esposte in alcune mostre internazionali, come Bologna Children’s Book Fair e Le Immagini della Fantasia di Sarmede.
- Germania
- 1973
- Autrice e illustratrice
Birte Müller è un autrice e illustratrice tedesca di libri per bambini, con i quali si diverte moltissimo durante i tanti laboratori creativi che propone e ai quali confida sempre un segreto: la sua grande passione per... le fragole.
È nata ad Amburgo, dove risiede con la sua famiglia, ma ha studiato in Messico, in Bolivia e poi nella sua città natale all’Università di Scienze Applicate (HAW).
Il suo lavoro di illustratrice è il risultato di una ricerca condotta fin da piccola, quando trascorreva la maggior parte del tempo a dipingere e a scrivere storie, ma anche lavorare all’uncinetto, e ha ottenuto un certo riconoscimento internazionale esponendo i suoi lavori alla Kunsttreppe di Amburgo, alla Biennale di Bratislava e alla Bologna Children’s Book Fair.
Nei libri racconta sempre un po’ di sé e della sua visione del mondo: il desiderio di una vita fatta di cose semplici ma profonde, quasi filosofiche.
© Video realizzato da Olivia e Birte Müller e @hoch7
- Italia
- 1978
- Illustratore
- Collaborazioni:
Pietro Barone è un graphic designer, art director e illustratore. Il suo lavoro è caratterizzato da un rigoroso studio delle forme, bilanciato dall’uso di colori molto saturi che rappresentano il suo segno stilistico e distintivo.
Nato a Oria, in Puglia, e dopo alcuni anni passati a lavorare come restauratore di intarsi su mobili d’epoca, nel 2001 si è trasferito a Roma per studiare grafica all’Istituto Europeo di Design IED. A completare la sua formazione artistica c’è l’interesse per la fotografia, che lo ha portato a frequentare diversi corsi presso le Officine Fotografiche a Roma.
Dal 2004 lavora nell’ambito delle agenzie di comunicazione, sia come graphic designer sia come art director, realizzando progetti per numerosi clienti italiani e internazionali.
I suoi lavori grafici hanno ottenuto numerosi riconoscimenti: il Brand Identity GrandPrix, il Mediastars, Press & Outdoor Key Award, il primo premio al contest artistico “Ludocrazy”, nell’ambito di Paratissima, tra gli altri.
Per la collana i bohemini-bimbumbam, da lui ideata e illustrata, ha creato il logo, il lettering e il progetto grafico.
- Svezia
- 1948-2021
- Autore
- Collaborazioni:
Ulf Nilsson è autore di oltre cento libri e albi illustrati, uno dei più importanti e amati scrittori svedesi per l’infanzia.
Nato nel 1948 a Helsingborg, in Svezia, e prematuramente scomparso a 73 anni, ha visto molte delle sue storie adattate per il teatro d’opera, il cinema, la radio, la televisione e persino per i francobolli!
I suoi libri sono carichi di spirito, immaginazione e autoironia, e raccontano l’eterna lotta fra bene e male, ma anche la presa di coscienza delle proprie paure, che si risolvono grazie alla cura amorevole verso chi è più debole.
A lungo presidente della Swedish Academy for Children’s Books, ha ricevuto numerosi premi, come l’Astrid Lindgren Preis e la targa Nils Holgersson, ed è l’unico scrittore per bambini che ha vinto per due volte il Premio August.
- Svezia
- 1937
- Autrice
- Collaborazioni:
Barbro Lindgren è autrice di molti classici per bambini e ragazzi. Una delle più amate in Svezia per il suo stile surreale, pieno di humor e fantasia, ma sempre attento ai linguaggi e agli schemi quotidiani propri dell’età dei lettori a cui le storie sono destinate.
Nata a Bromma, Stoccolma, nel 1937, frequenta un istituto artistico e lavora inizialmente come designer. Nel 1965 scrive il suo primo libro (Mattias sommar) e, grazie ai suoi studi e alle sue competenze creative, illustra anche alcuni dei suoi stessi lavori, che spaziano dai silentbook, alla poesia, dalla prosa alla fiction, pubblicando così oltre un centinaio di titoli.
Non le sono mancati riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Astrid Lindgren Preis nel 1973 e la targa Nils Holgersson nel 1977, mentre nel 2014 ha ricevuto l’Astrid Lindgren Memorial Award. È membro del PEN Club svedese e affianca alla scrittura una grande passione per la musica e la natura.
La collana i bohemini-maxi è l’esempio della longeva e felice collaborazione con l’illustratrice Eva Eriksson: premiatissime per l’originalità e l’innovazione che portarono nel panorama della letteratura per l’infanzia già più di quaranta anni fa con la stessa serie, le avventure di Max e del suo silenzioso quanto espressivo cagnolone continuano a intrattenere e divertire i bambini di oggi, a distanza di generazioni.
- Polonia
- 1957
- Autore
- Collaborazioni:
Piotr Wilkoń è un autore polacco. Ha scritto i testi di molti albi illustrati dal padre, il poliedrico artista di fama internazionale Józef Wilkoń.
Nato a Varsavia nel 1957, qui lavora per molti anni in una scuola dove insegna pittura e letteratura. Il teatro è la sua grande passione e, insieme ai giovani studenti, elabora diversi drammi e opere delle quali è regista. Il suo lavoro è anche riconosciuto nel campo del teatro d’improvvisazione.
- Polonia
- 1930
- Illustratore
- Collaborazioni:
Józef Wilkoń è un illustratore polacco di fama internazionale, pittore, scultore, creatore di manifesti e scenografie teatrali, tra i più intimi compagni di viaggio di Štěpán Zavřel.
Nasce nel 1930 nel villaggio di Bogucice in Polonia e studia prima all’Accademia di Belle Arti e poi all’Università Jagellonica di Cracovia. La sua è una tecnica mista, che predilige inchiostro e acquerello (singolare il fatto che l’artista riutilizzi l’acqua in cui tiene immersi i pennelli per dipingere), tempera e pastello. L’idea di una “illustrazione tridimensionale” che possa narrare le sue storie, gli viene dall’intaglio del legno, attività cominciata quasi per gioco, quando un giorno si era trovato a intrattenere i figli di alcuni amici. Nelle sculture, che modella con veloci colpi di ascia, è riconoscibile la stessa prontezza gestuale delle sue illustrazioni, che dipinge con grosse pennellate.
Al centro del figurativo di Wilkoń ci sono spesso gli animali e la natura, che disegna con uno stile unico e magistrale. «In primo luogo, devi sapere cosa vuoi dipingere: un essere umano, un pesce, un uccello, una foglia o un animale. Quindi come si muove, come corre, striscia, si insinua o vola» – spiega Wilkoń a proposito della sua maniera di dipingere – «Per molti, questa è la fine del percorso di apprendimento. Se alcuni dipingono i tempi del giorno, la luna, un uccello che canta, possono anche dipingere preoccupazioni e gioia, paura e coraggio, ma pochi possono dipingere il sonno, il riposo e persino l’odore e il sapore di un frutto. Se sai tutto questo, allora hai ancora bisogno di sapere come mettere insieme testo e illustrazioni in modo che si completino a vicenda, e una tensione cresce nel libro come nel teatro e mette tutto nel momento giusto e nella giusta proporzione».
Autore poliedrico di oltre duecento libri tradotti in decine di lingue, molti dei quali sono in collaborazione con il figlio Piotr, ha ricevuto tantissimi riconoscimenti internazionali ed è esposto nelle gallerie e nei musei più importanti al mondo, da Parigi al Giappone. Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio del Ministro della Cultura e del Patrimonio Nazionale polacco; nel 2010 è stato insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine della Polonia Rinata e ha ricevuto lo Scettro d’Oro della Fondazione della Cultura Polacca. Nel 2016 è stato nominato “Persona dell’anno” dalla rivista Book Literary Magazine.
Per approfondire
Foundation Culture, Józef Wilkoń, in Dove i libri cadono dal cielo. Libri, immagini e film dalla Polonia, 2000
- Repubblica Ceca
- 1932-1999
- Autore e illustratore
- Collaborazioni:
Štěpán Zavřel è uno dei protagonisti più influenti dell’illustrazione del secolo scorso, un uomo dotato di sensibilità artistica e umana fuori dall’ordinario.
La sua infanzia e la sua gioventù, segnate dalla guerra e da instabilità politica ed economica, lo spingono a sognare fin da ragazzo un mondo giusto e libero. Le sue storie racchiudono sempre, infatti, un messaggio di umanità e una profonda fiducia nei valori della famiglia e della pace fra i popoli, e comunicano anche il grande amore del maestro per l’arte e per la bellezza della natura. Fra le righe dei suoi testi e nelle sue illustrazioni emerge un messaggio di speranza per le future generazioni e un invito ai piccoli lettori a prendersi cura del mondo che li circonda, perché è a loro che appartiene.
Nato a Praga nel 1932, ama disegnare già da bambino e mostra sin da subito un precoce interesse per le figure. Dopo la maturità, prosegue gli studi frequentando i corsi di regia all’Accademia di Arti cinematografiche di Praga e comincia a lavorare come disegnatore di cartoni animati nello studio di animazione Bratři v triku, diretto dal grande Jiři Trnka. Ma la vita al di là della cortina di ferro non è affatto facile e al giovane Štěpán viene negata una regolare ammissione all’università e agli istituti con indirizzo artistico. Riesce a frequentare da “clandestino” per qualche tempo le lezioni all’Accademia di Belle Arti e alla scuola di Arti e Mestieri, fin quando, come molti altri coetanei che sognano un mondo in pace e anelano alla libertà di espressione, è costretto ad abbandonare la famiglia e la sua città natale.
Dopo una fuga rocambolesca, passata per una prigione in Jugoslavia e un campo profughi a Trieste, il giovane artista arriva a Roma dove trova rifugio presso il seminario del Pontificio Collegio Nepomuceno. Nello stesso anno, il 1959, si iscrive all’Accademia di Belle Arti dove conosce la sua compagna di corso Hélène de Franchis, con cui dieci anni dopo aprirà a Verona la galleria d’arte “Galleria La Città“ e che gli presenterà Corrado Pirzio Biroli, l’amico fraterno e fedele di tutta la vita.
Tra il 1961 e il 1966 lavora come grafico per lo Studio Rolf Seifert di Monaco e contemporaneamente come disegnatore per lo studio di animazione di Giulio Zannini e Emanuele Luzzati a Roma, con i quali collabora alla produzione di filmati per l’infanzia. Frequenta inoltre un corso biennale di scenografia e costume teatrale alla Kunstakademie di Monaco e, dal 1965 al 1968, dirige a Londra la sezione del film animato dello Studio Richard Williams.
L’incontro con Luzzati, il grande scenografo e disegnatore, è decisivo per Štěpán Zavřel che, affascinato dal suo stile elegante, matura l’idea di rendere l’illustrazione un’arte autonoma. Nasce così il suo primo albo illustrato, Il Pesce Magico, realizzato insieme all’amica Mafra Gagliardi e pubblicato nel 1966. Pienamente consapevoli dell’importanza rivestita dal libro illustrato come «prima galleria d’arte che un bambino può visitare» (Kveta Pacovská), Štěpán e Mafra creano con questa opera un importante “ponte” fra il mondo dell’arte a quello dell’infanzia. Una strada che Zavřel continuerà a seguire per tutta la sua vita artistica. Con lo stesso spirito alcuni anni più tardi, nel 1973, Zavřel fonderà a Zurigo insieme a Otakar Bozejovsky von Ravenoff la casa editrice Bohem Press, per la quale svolgerà fino al 1999, anno della sua morte, il ruolo di direttore artistico.
Nell’estate del 1967, rientrato in Italia, acquista una casa a Rugolo, piccolo paese veneto situato tra Sarmede e Montaner, che diviene ben presto un centro artistico-culturale. Qui si incontrano artisti provenienti da tutto il mondo, gli stessi che con i loro lavori costituiscono il nucleo iniziale della prima “Rassegna Internazionale dell’Illustrazione” a Sarmede, nel 1983. In breve tempo la “Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia” diventa una rassegna imprescindibile che approda anche in varie città e capitali europee, ripetendosi ogni anno fino a oggi.
Il 1988 è l’anno dei suoi primi corsi di illustrazione: inizia così la storia della “Scuola Internazionale d’Illustrazione Štěpán Zavřel” che nel tempo ha sfornato migliaia di artisti, molti dei quali rimangono fra i più grandi nel mondo dell’illustrazione per l’infanzia. Lo stesso Zavřel illustra nel corso della sua vita decine di opere, pubblicate in tutto il mondo in oltre trenta lingue.
Nel 2011 Corrado Pirzio Biroli e Cécile Cornet d’Elzius hanno aperto, nella loro residenza di famiglia a Moruzzo, sulle colline friulane, il Museo Artistico “Štěpán Zavřel”. Proprio nel luogo in cui l’artista, nei lontani anni ’60, ha illustrato Il Pesce Magico. Accanto al museo di Moruzzo è nato il Centro Internazionale di Studi per la Cultura dell’Infanzia “Štěpán Zavřel”, che si prefigge di preservare, catalogare e studiare l’opera dell’artista, ma anche promuovere progetti culturali per l’infanzia a livello territoriale e internazionale.
Bohem Press Italia collabora con il Centro fin dalla sua fondazione con il “Progetto editoriale Štěpán Zavřel”. Insieme alla famiglia del maestro, il progetto mira a preservare le opere di Štěpán Zavřel per le future generazioni tramite la riedizione delle opere già note al pubblico italiano, ma anche la pubblicazione di quelle mai edite prima in Italia.
Per approfondire
- https://www.castellodibrazza.com
- https://fondazionezavrel.it
- M. Tonzig, L’arte racconta. Guida al Museo Artistico “Štěpán Zavřel”, Editrice Leonardo, Pasian di Prato, 2011
- M. Vigiak (a cura di), Il magico mondo di Štĕpán Zavřel, Biblioteca dell’Immagine, Pordenone, 2000
- Svezia
- 1949
- Illustratrice
- Collaborazioni:
Eva Eriksson è una delle più importanti e famose illustratrici svedesi.
Prima di affermarsi come autrice per l’infanzia, però, la giovane Eva, rassicurata nella sua indecisione dal contesto promettente che la Svezia del secondo dopoguerra le offre, sogna di diventare attrice, ma anche veterinaria e ricercatrice universitaria. Quando sembra finalmente decisa a fare la designer di moda, trasferitasi appena diciannovenne dalla nativa Halmstad alla capitale Stoccolma, si iscrive alla scuola d’arte e inizia invece la sua carriera come insegnante di disegno.
Con il suo stile vibrante e bizzarro, illustrerà moltissimi libri dei più noti autori svedesi, da Ulf Nilsson a Barbro Lindgren, da Ulf Stark a Viveca Lärn, e otterrà numerosi riconoscimenti tra cui l’Astrid Lindgren Preis vinto nel 2001 e l’Emil Preis nel 2008. Dal 2003 al 2012 sarà membro della Swedish Academy for Children’s Books.
La collana che ha come protagonisti Max e il suo silenzioso quanto espressivo cagnolone, intitolata i bohemini-maxi, ripropone una celeberrima serie che ebbe molto successo in Svezia più di quaranta anni fa, confermando Eva Eriksson e Barbro Lindgren come una coppia premiatissima per l’originalità e l’innovazione che portarono nel panorama della letteratura per l’infanzia già in quegli anni e che durano ancora oggi.
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